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Il berretto a sonagli

Una tragedia della mente mostrata attraverso la maschera della farsa

Dal 08 febbraio 2023 al 12 febbraio 2023
Teatro Ebe Stignani Imola IT
Data Ora
08/02/2023 Dalle 21
09/02/2023 Dalle 21
10/02/2023 Dalle 21
11/02/2023 Dalle 15.30
Dalle 21
12/02/2023 Dalle 15.30
Produzione: Effimera e Diana OR.I.S.
Autore: Luigi Pirandello
Regista: Gabriele Lavia
Musiche: Antonio di Pofi
Scene: Alessandro Camera
Luci: Giuseppe Filipponio
Costumi: allievi del terzo anno dell'Accademia Costume & Moda
Attori: Gabriele Lavia, Federica Di Martino, Francesco Bonomo, Matilde Piana, Maribella Piana, Mario Pietramala, Giovanna Guida, Beatrice Ceccherini

durata 2 ore e 15 minuti

La storia

La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, vuole denunciare il tradimento del marito, il cavalier Fiorica, con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest'ultimo, anziano e a conoscenza dei fatti, tollera la situazione purché venga salvata la sua faccia, ovvero la sua rispettabilità. Ciampa cerca di evitare la denuncia tentando di persuadere la signora Beatrice a girare la corda “seria”, quella che fa ragionare ed evita i disastri. Beatrice, però, non vuol tacere sul tradimento del marito e fa scoppiare lo scandalo…

Il cast

Gabriele Lavia è una delle figure più rappresentative del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni. Alla regia e interpretazione teatrale affianca la carriera cinematografica come attore, regista e scrittore di sceneggiature.

Federica Di Martino ha interpretato ruoli in famose serie tv italiane, ma è la carriera teatrale a procurarle i migliori riconoscimenti. Negli anni ha lavorato in numerosi spettacoli per la regia di Gabriele Lavia.

Lo spettacolo

Il Berretto a Sonagli è una tragedia della mente, mostrata attraverso la maschera della farsa. Pirandello mette sulla scena un uomo vecchio, un invisibile senza importanza, schiacciato nella morsa della vita e, poiché è un “niente di uomo”, è trattato come se fosse niente. Questa è la vita di uomini che non sono altro che un segno che indica il nulla, fatto di apparenze, di fantasmi, di tutto quello che è l’io-per-gli-altri. Come se la nostra vita fosse, per statuto, una recita per gli altri. L’unica speranza è difendere l’io dall’aggressione degli altri. Ma come? Ciampa usa spranghe alle porte, catenacci, paletti per difendere il suo “io”. Ma non ci riesce. Non si può̀ difendere il proprio “io” dagli attacchi del mondo.  Gabriele Lavia 

Perché vederlo?

Il sé e l’altro-da-sé, l’essere per gli altri che prende il sopravvento rispetto all’essere per sé stessi, poiché il nostro essere-con-gli-altri è ineludibile. È possibile difendere il proprio ego dal mondo? Oppure non ci è dato di uscire dal mondo e dalla costruzione di sé in ragione dell’altro? Queste e molte altre sono le domande a cui lo spettatore non può sottrarsi.

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