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La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès

Lo spettacolo più atteso nei teatri italiani

Dal 16 gennaio 2019 al 20 gennaio 2019
Teatro Stignani IT
Data Ora
16/01/2019 Dalle 21:00
17/01/2019 Dalle 21:00
18/01/2019 Dalle 21:00
19/01/2019 Dalle 15:30
Dalle 21:00
20/01/2019 Dalle 15:30
Produzione: Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo
Autore: Bernard-Marie Koltès
Regista: Lorenzo Gioielli
Attori: Pierfrancesco Favino

durata 1 ora e 10 minuti

 

La storia

 

Nella notte poco prima delle foreste, poco prima del punto di non ritorno della nostra umanità, poco prima della fine del mondo, un uomo, uno straniero, un estraneo, un diverso che ha tentato in tutti i modi di diventare un eguale, ferma nella pioggia un ragazzo, che sembra un bambino immacolato: è uno straniero che parla in queste pagine. Il suo racconto ci porta in strade e in luoghi misteriosi. Come un prestigiatore, l’uomo fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura di ciò che non conosciamo.

 

Il cast

 

“Mi sono imbattuto in questo testo un giorno lontano - racconta Pierfrancesco Favino - mi sono fermato ad ascoltarlo senza poter andar via e da quel momento vive con me ed io con lui. Mi appartiene, anche se ancora non so bene il perché. Forse è anche a questo che serve il Teatro e mi auguro di riuscire a portarvi dove lui porta me.”

 

Lo spettacolo

 

L’intelaiatura di quest’opera è un paradigma straordinario, un testo fluentissimo e irto nella sua prosa vertiginosa, aliena da punteggiatura ferma, tutta pervasa di anacoluti e biasimi come un romanzo-pamphlet di Céline. I temi assoluti di questo autore prematuramente scomparso a quarant’anni affiorano in una comunicazione per voce solista, un poema teatralissimo che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento, dell’amore non facile.

 

Perché vederlo?

 

Bernard-Marie Koltès, “il desperado gioioso”, drammaturgo francese morto di AIDS nel 1989, è l’autore di questo testo allarmante, bello e misterioso. Pierfrancesco Favino, con la sua presenza e la sua voce, racconta al pubblico di un corpo estraneo che non riesce a trovare il suo posto nella società, e che urla il proprio bisogno di amore, tolleranza, accettazione.

 

 

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