Data | Ora |
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10/12/2019 | Dalle 21(Turno E) |
11/12/2019 | Dalle 21 |
12/12/2019 | Dalle 21 |
13/12/2019 | Dalle 21 |
14/12/2019 | Dalle 15:30 |
15/12/2019 | Dalle 15:30 |
durata: 1 ora e 15 minuti
La storia
Il testo di Carlo G. Gabardini dipinge il ritratto del politico per eccellenza, un uomo sicuramente non qualunque: Winston Churchill. In un presente onirico in cui la sua intera esistenza è compresente, si confrontano e si scontrano l’uomo privato e lo statista, le due anime di colui che forse, grazie alle sue scelte politiche, ha salvato l’umanità dall’autodistruzione durante il bellicoso trentennio che va dal 1915 al 1945.
Il cast
Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia. “L’obiettivo non è somigliare a Churchill – dice l’attore – ma raccontarlo e scoprire che ha molte cose da dirci, soprattutto in questi tempi…”.
Lo spettacolo
Da una poltrona corredata di radio, telefono e mappamondo, entriamo nel privato di un uomo ormai ottantenne, che dopo aver gestito per decenni un potere internazionale si trova ora a battibeccare in maniera arguta con la propria infermiera. Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta ma senza mai arrendersi, fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea. Conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli.
Perché vederlo?
È possibile che un uomo da solo riesca a cambiare il mondo? Cosa lo rende capace di cambiare il corso della storia, di intervenire sul fluire degli eventi modificandoli? Cosa gli permette di non impantanarsi nella poderosa macchina del potere e della politica? La capacità di leggere la realtà? Il coraggio? La forza intellettuale? Queste domande ci guidano nell’interesse per un uomo, un politico che è un’icona, quasi una maschera: Winston Churchill per certi versi è il Novecento, è l'Europa.